SOMAZZI, Ezio
Barbengo (Svizzera), 1879 - Lugano, 1934
Terzo
figlio di Gaudenzio Somazzi, Ezio
compie gli studi di architettura
all'Accademia di Brera a Milano. E'
attivo soprattutto nel capoluogo
lombardo, dove ha una sua produzione
che presenta caratteristiche formali
analoghe alle opere luganesi del
fratello con il quale collabora
attivamente alla realizzazione del
Grand Hotel di Rimini.
Nel 1914, dopo la morte del fratello
Paolito, assume la responsabilità
dello studio luganese, ma da
quell'anno gli incarichi diminuiscono
sensibilmente; oltre alla
generalizzata recessione economica
ticinese provocata dallo scoppio
della guerra in Europa, e alla
conseguente crisi dell'industria
turistica, molti committenti di
Paolito si appoggiano infatti all'ex
collaboratore Arnoldo Ziegler.
Ezio porta a compimento la
realizzazione della grande casa
d'appartamenti di lusso concepita da
Paolito in riva Caccia (poi nota come
Cecyl dal nome di un esercizio
pubblico che ne occupò il piano
terra, o casa di Totò, perché
l'attore napoletano vi tenne un
appartamento in affitto fino alla
demolizione dell'edificio nel 1964),
quindi chiude l'impresa e segue un
solo un cantiere all'anno.
Nel corso degli anni, gradualmente
Ezio vende le proprietà di famiglia.
Quando muore improvvisamente nel
1934, il testamento designa come suoi
eredi la moglie Adalgisa e la Città
di Lugano affinché istituisca la
"borsa fratelli architetti Paolito e
Ezio Somazzi" a favore dei giovani
studenti di architettura luganesi e
degli studiosi dell'architettura
locale.
Ezio Somazzi muore a Lugano nel
1934.
Bibliografia
A. Hauser, in INSA.
Inventario Svizzero di Architettura
(1850-1929). Città, Società di
Storia dell'Arte in Svizzera, vol.
VI, Orell Füssli, Zürich, 1991, pp.
222, 225, 226, 297,
307.