FABIANI, Max
San Daniele de Carso (Slovenia), 1865 - Gorizia, 1962
Max
Fabiani ottiene il diploma di
maturità scientifica alla Realschule
di Lubiana e successivamente si
laurea al Politecnico di Vienna nel
1892. Nello stesso anno vince la
borsa di studio "Carlo Ghega", che
gli permette di intraprendere un
viaggio in Europa e in Asia Minore.
Durante il soggiorno a Roma entra in
contatto con Josep M. Olbrich, che lo
introduce nello studio di Otto
Wagner, dove lavora fino al 1896.
Partecipa attivamente all'opera
riformatrice di Wagner e contribuisce
al progetto di sistemazione
urbanistica di Lubiana, insieme a K.
Sitte, J. Plečnic, E. Ravnikar.
Mentre inizia l'attività
professionale in proprio mantiene
contatti con l'ambiente del
Politecnico di Vienna, dove era già
stato assistente alla cattedra di
strutture edili durante il periodo
degli studi. Dal 1896 è assistente
alla cattedra di composizione e dal
1898 è professore incaricato di
storia dell'architettura antica.
Infine, dopo aver svolto il dottorato
in scienze tecniche, riceve nel 1910
la cattedra di disegno ornamentale, a
cui seguirà nel 1917 quella di
composizione architettonica.
Nel 1898 elabora il piano regolatore
generale di Bielsko, in Slesia, e
inizia a realizzare diversi edifici,
principalmente a Vienna, quali il
palazzo Portois & Fix (1898),
segnalato per la sua carica
innovatrice rispetto ai linguaggi
architettonici correnti, la casa Anna
Ries (1900) e il palazzo Artaria
(1900); partecipa infine a numerosi
concorsi. In questi anni porta la sua
ricerca stilistica a Trieste con la
realizzazione della Slovenski Narodni
Dom (1902-04), della casa Bartoli in
piazza della Borsa (1905) e del
palazzo Stabile (1906), riproponendo
contemporaneamente l'esperienza a
Gorizia nel Trgovski Dom (1903-05). A
Vienna realizza il complesso teatrale
Urania (1905-10), che si distingue
per l'uso innovativo degli elementi
stilistici tradizionali. Dal 1902
diventa consigliere dell'erede al
trono Francesco Ferdinando per le
questioni legate all'architettura e
alla storia dell'arte, accrescendo
così il decoro della sua posizione
professionale. Ferdinando gli
commissiona nel 1905 il restauri del
castello di Konopist in Boemia mentre
l'anno successivo elabora il piano
regolatore di Lubiana (1906),
necessario alla ricostruzione dopo il
terremoto. Nel 1917 si trasferisce a
Gorizia dove riceve l'incarico di
dirigere i lavori di ricostruzione
post-bellica nell'Isontino per conto
dell'Ufficio provinciale
ricostruzioni architettura. L'impegno
nell'urbanistica goriziana prosegue
con l'elaborazione insieme
all'ingegnere Riccardo Del Neri del
piano regolatore e di ampliamento
della città (1921), successivamente
riproposto in altre città del
territorio quali Gradisca d'Isonzo,
Monfalcone, Cormos, Tolmino. A
Gorizia prosegue anche l'attività
edilizia, per la quale si segnalano
la realizzazione delle case
Pellegrini in via Leopardi e in via
Brigata Casale (1921-24) con Carlo
Mauer, e il completamento della
chiesa del Sacro Cuore in via Nizza
(1928-37). Nel periodo tra il 1935 e
il 1945 si trasferisce nella città
natale di San Daniele del Carso, dove
ricopre la carica di podestà, per poi
ritornare dopo la guerra a Gorizia.
Nel dopoguerra prosegue l'attività di
progettista con numerosi studi, tra
cui vanno segnalati quelli
sull'urbanistica goriziana e per la
regolamentazione del fiume
Isonzo.
Bibliografia
M. Pozzetto, Max Fabiani
architetto, a
cura di Carlo Giovannella,
Trieste, MGSPress, 1998.
Centro d'arte e cultura Skerk, Mostra
con catalogo sull'architetto Max
Fabiani, Trieste, 2014.
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