UPIGLIO, Giorgio
Milano, 11 aprile 1932 - Milano, 11 ottobre 2013
Giorgio Upiglio nasce a Milano l'11
aprile 1932. Nell'immediato
dopoguerra, poco più che tredicenne,
comincia a lavorare nella tipografia
Atlas (Arti Tipografiche Ambrosiane
Società) a fianco del padre Emilio e
dello zio Raffaele Cervone, artigiani
stampatori in Milano, apprendendo i
segreti di un mestiere in profonda
evoluzione. In quel periodo Upiglio
si cimenta nell'uso del torchio e
riproduce su tela alcune opere di
Domenico Cantatore, Bruno Saetti e
Giovanni Brancaccio. La conoscenza di
artisti quali Gianni Brusamolino,
Piero Leddi, Alessandro Natasio,
Ernesto Treccani, Renato Volpini e
Tono Zancanaro, con i quali realizza
le prime stampe originali, gli
consente di affrancarsi dall'officina
familiare.
Nel marzo 1962 Upiglio fonda, con
Mario Tringali e Loris Giacomessi, la
stamperia Grafica
Uno. Oltre ai lavori di
stampa pubblicitaria e graphic
design, la stamperia realizza libri
d'arte e raccolte in cartella di
acqueforti e litografie. Nel 1962
appare il volume Work in
progress, con poesie di
Roberto Sanesi e acqueforti di Maria
Luisa De Romans; nel 1964 sono
pubblicati la cartella La
giornata provvisoria (con
acqueforti e litografie di
Brusamolino) e il secondo volume de
La dignità delle
pietre, che segna l'inizio
di una feconda collaborazione con
Giancarlo Pozzi. Nel 1965 la società
viene sciolta, pur conservandone il
nome, e Upiglio si trasferisce nello
storico atelier di via Fara 9, in un
vecchio caseggiato della Milano del
primo Novecento. Qui si avvicendano,
grazie anche all'interessamento di
Giorgio Marconi, alcuni tra i più
celebri artisti del Novecento
italiano: Valerio Adami, Enrico Baj,
Giorgio de Chirico, Lucio Del Pezzo,
Lucio Fontana, Giorgio Morandi,
Cesare Peverelli, Mario Rossello,
Emilio Scanavino, Ardengo Soffici.
Con loro Upiglio realizza stampe in
foglio singolo, raccolte di stampe in
cartella e libri d'arte in edizione
limitata. Grazie ad Arturo Schwarz e
Giulio Einaudi, Upiglio entra in
contatto con Man Ray e Marcel Duchamp
(tramite Schwarz) e con Alberto
Giacometti (tramite Einaudi). Negli
anni successivi al circuito di
artisti che frequentano l'atelier di
via Fara si aggiungono Pierre
Alechinsky, Claire Falkenstein,
Günter Grass, Wifredo Lam, Graham
Sutherland, Joe Tilson.
Nel 1970 la fama di "gentiluomo delle
gravure" (così Osvaldo Patani ricorda
l'amico stampatore) si consolida
ulteriormente con la realizzazione
della cartella El circulo de
piedra, che presenta poesie
di Carlos Franqui e litografie di
Adami, Calder, Camacho, Càrdenas,
César, Corneille, Errò, Jorn,
Kowalski, Lam, Mirò, Pignon,
Rebeyrolle, Tàpies e Vedova. Nel 1970
è pubblicato il taccuino parigino di
Osvaldo Patani Le gambe di
Saint Germain, illustrato da
Dino Buzzati. Successivamente Upiglio
stringe un fruttuoso sodalizio
professionale con Gabriele Mucchi,
Ettore Sottsass e Mimmo Paladino e,
in tempi più recenti, con nuove
generazioni di artisti.
Nel 1985 il lavoro di stampatore
d'arte di Giorgio Upiglio viene
celebrato in un'importante mostra
milanese, allestita alla Rotonda
della Besana.
Dopo la donazione all'Archivio del
Moderno di una cospicua parte dei
materiali prodotti in quasi
cinquant'anni di attività, nel 2005
gli viene dedicata un'ampia
retrospettiva, dal titolo
Incidere ad arte: Giorgio
Upiglio stampatore a Milano
(1958-2005). L'atelier, gli
artisti, le edizioni, allestita in
tre diverse sedi ticinesi: a
Mendrisio presso l'Accademia di
architettura di Mendrisio, a Lugano
presso il Museo cantonale d'arte e la
Biblioteca Salita dei Frati.
Un'esposizione monografica è stata
presentata, nella primavera del 2007,
a Roma nelle sale di Palazzo Poli,
presso l'Istituto nazionale per la
grafica.
Giorgio Upiglio muore a Milano l'11
ottobre 2013.
Bibliografia
O.
Patani, Atelier Upiglio
(1962-1985), Torino, Umberto
Allemandi, 1986.
Incidere
ad arte. Giorgio Upiglio e il suo
Atelier (1958-2007), Catalogo
della mostra svolta a Roma presso il
Palazzo Fontana di Trevi dal 20
aprile al 17 giugno 2007, a cura di
S. Papaldo, Mendrisio, Archivio del
Moderno, 2007.