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INVERNIZZI, Angelo

 
 Angelo Invernizzi

Angelo Invernizzi

 
 

Marcellise (VR), 7 febbraio 1884 - Marcellise (VR), 14 ottobre 1854

Angelo Invernizzi nacque a Marcellise (Verona), il 7 febbraio 1884 da Antonio ed Ermelinda Zattoni. Dopo gli studi classici, svolti a Verona nel Seminario vescovile e presso il liceo Scipione Maffei, nel 1904 si trasferì a Genova, per iscriversi alla Regia scuola di applicazione per gli ingegneri, lavorando contemporaneamente, dal 1906 al 1909, come disegnatore presso la Direzione compartimentale delle Ferrovie dello Stato. Completò gli studi universitari presso la Regia università degli studi di Padova, conseguendo la laurea in ingegneria civile il 17 agosto 1912. Iscrittosi nello stesso anno al Collegio degli ingegneri e architetti di Genova, iniziò subito a esercitare la professione. Avendo inoltre ottenuto, nel 1911, l'idoneità al concorso di aiutante di terza classe nel Regio corpo del Genio civile, fu impegnato in Sardegna nella progettazione di opere stradali e delle prime linee ferroviarie dell'isola, su incarico del Comitato genovese per le ferrovie complementari della Sardegna (1912-1916). In quegli anni, alternò l’impegno nella costruzione di opere pubbliche all'esercizio della libera professione di ingegnere, ottenendo incarichi, seppure di non rilevante entità, nella provincia di Verona e in quella di Genova.
Poco dopo il matrimonio con Isabella "Lina" Barberini celebrato il 19 agosto 1915,  fu chiamato alle armi, prestando servizio presso l'Ufficio idrico del Genio militare, di cui fu promosso Capitano nel 1918.
Nel corso della prima guerra mondiale, si distinse come ufficiale del Genio militare per avere realizzato opere di difesa e impianti idrici nei territori montani veneti e friulani, dimostrando grandi capacità tecniche e organizzative, tanto da meritare la Military Cross inglese e la Croce di Cavaliere della Corona d'Italia.
Tornato in Liguria alla fine della prima guerra mondiale, costituì a Savona, nel 1919, la sua prima impresa di costruzioni, in società con Bartolomeo Accornero. Quindi, dal 1922, diede inizio, a Genova, a un'intensa attività di costruttore, edificando l'autorimessa elicoidale (1926), dall'ossatura in cemento armato, e grandi complessi di appartamenti d'abitazione, anch'essi dalla struttura in cemento armato, situati sia nei quartieri storici che nei nuovi quartieri residenziali, là dove la borghesia di una città in fase di crescita economica, grazie all'espansione del settore siderurgico, cercava alloggi di rappresentanza.
Nei primi anni Trenta, grazie al sodalizio con l'architetto e scenografo veronese Ettore Fagiuoli (1884-1961), conosciuto da Invernizzi durante la guerra, al linguaggio eclettico delle prime realizzazioni genovesi si sarebbe sostituito un più aggiornato lessico razionalista, come nelle case di via Nizza, e poi quelle di via Sapeto e di via Trento.
Nel 1935 viene portata a compimento l'opera più significativa del sodalizio tra Invernizzi e Fagiuoli: la Villa Il Girasole, che l'ingegnere decide di realizzare per sé e la sua famiglia a Marcellise. La villa, un edificio unico nel suo genere in Italia, presenta un'ardita struttura in calcestruzzo armato e riesce a ruotare di 360 gradi su sé stessa catturando le viste dell'ampio parco e della campagna veronese. L'attività di Invernizzi raggiunge il suo apice con la costruzione del Grattacielo dell'Orologio in piazza Dante (1937-1940), realizzato contestualmente ai lavori di rinnovo urbano che coinvolgono la piazza e per i quali il Comune chiama Marcello Piacentini. A costruzione ultimata, l'ingegnere vi trasferisce studio e abitazione, traslocando dalla casa in via Archimede, che egli stesso edifica nel 1926.
Dopo la seconda guerra mondiale, l'ingegnere proseguì la sua attività di costruttore nel capoluogo ligure, affiancandola all’impegno pubblico e alle cariche cui non aveva avuto accesso durante il periodo fascista. Fu presidente di diversi enti assistenziali e consigliere comunale dal 1946 al 1950.
Il 13 ottobre 1958 Angelo Invernizzi moriva nel paese natale di Marcellise, nella sua “casa rotante”.

 

Bibliografia
S. Polano, M. Mulazzani, Guida all'architettura italiana del Novecento, Milano, Electa, 1991, p.237.
L. Ferrari, Angelo Invernizzi. Un costruttore, il suo tempo...e il dopo, San Martino Buon Albergo, s.e., 2007.