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VALENTE, Antonio

 
 Antonio Valente.

Antonio Valente.

 
 

Sora (FR), 1894 - Roma, 1975

Formatosi dapprima a Roma, frequenta l'ambiente delle avanguardie artistiche e letterarie, trascorrendo diversi anni a Parigi dove realizza le scene di alcuni spettacoli d'avanguardia, poi a Berlino, dove approfondisce lo studio della scenotecnica e dell'illuminotecnica. Torna in Italia nel 1923, si laurea alla Scuola superiore d'Architettura di Roma e partecipa ai movimenti artistici d'avanguardia, dedicandosi alle sue poliedriche attività di scenografo, costumista, scenotecnico, illuminotecnico, nonché di architetto e progettista di sale, teatri e studi cinematografici.
Svolge una considerevole attività come scenografo portando profonde innovazioni nel settore: a Venezia dirige una compagnia di balletti italo-russi, con i quali sperimenta un tipo di scene mutabili a vista mediante effetti di luci colorate; a Roma diviene collaboratore dei fratelli Bragaglia al Teatro degli Indipendenti, promuovendo una nuova concezione della scenografia che oppone alla scena dipinta la scena costruita, con la sua spazialità tridimensionale.
Tra le sue principali innovazioni, la progettazione nel 1928 del Carro di Tespi, una struttura teatrale viaggiante, progettata per essere facilmente montata, smontata in breve tempo, e facilmente trasportabile, una ingegnosissima e geniale macchina teatrale, che ha rivoluzionato in maniera determinante il teatro, creata per portare gli spettacoli nei luoghi privi di ambienti adatti in tutta Italia, in luoghi prima impensabili. Una struttura resa accessibile a tutti, avvicinata soprattutto ai ceti popolari.
Vincitore nel 1930 di un concorso nazionale, progetta un grande teatro drammatico di Stato da erigere su un'area di 5.000 metri quadrati nella zona di Castro Pretorio a Roma, poi non più realizzato.
Nel 1932 realizza la Sala dei martiri per la mostra della rivoluzione fascista celebrativa dei fasti del Regime, dal forte impatto emotivo; nel 1933 realizza il progetto per gli studi cinematografici Pisorno a Tirrenia di proprietà del commediografo e regista Giovacchino Forzano, uno dei più importanti centri di produzione prima della realizzazione nella capitale di Cinecittà, dove si occupa di scenografie per i film che vengono girati all'interno degli stabilimenti.
Nel 1935 cura la progettazione di uno dei suoi maggiori lavori, il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, appositamente ideato come scuola modello, e un centro studi per l'insegnamento tecnico-artistico cinematografico, realizzando un complesso organico, completo di tutte le strutture necessarie, sull'area prospiciente Cinecittà, nel quale lo stesso artista tenne cattedra di scenotecnica e scenografia dal 1936 fino al 1968. Sempre a Roma progetta gli stabilimenti cinematografici di via Tuscolana (1939), della Elica film poi De Paolis, sulla via Tiburtina (1939), e Safa Palatino al Celio (1945), oltre a un gran numero di sale teatrali e cinematografiche. Ha curato inoltre diversi lavori di carattere architettonico e urbanistico in Italia e all'estero, in Turchia, Romania, Venezuela; tra questi numerose ville, alberghi, il centro residenziale Quarto Caldo a San Felice Circeo (LT), complessi teatrali e moderne sale cinematografiche. Inoltre ha realizzato ed il piano di ricostruzione di Veroli, paese di origine della madre Cecilia Franchi. Ha partecipato a importanti mostre di scenografia a New York (dove ha esposto alla International Theatre Exposition con Braque e Picasso), Vienna, Berlino, Düsseldorf, Parigi, Venezia e Roma.
Ha collaborato a riviste di scenotecnica teatrale e cinematografica e all'enciclopedia dello spettacolo e curato allestimenti scenografici e costumi per opere di prosa e d'opera lirica, dalla Scala all'Opera di Roma, al Maggio musicale fiorentino, e numerosi film di importanti registi del periodo.
 

 
J. dell'Olio, Architettura e cinema in Italia 1913-1943, relatore professor P. Portoghesi, Università degli studi di Roma La Sapienza, a. a. 1990-1991.
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V. Fratelli, La ricerca e la pratica teatrale di Antonio Valente (1918-1940), facoltà di Lettere e filosofia, dipartimento Musica e spettacolo, relatore professor R. Ciancarelli, Università degli studi di Roma La Sapienza, a. a. 1995-1996.
A. Santovetti, Lo spettacolo della Rivoluzione: la mostra del decennale della rivoluzione fascista (Roma 1932-1942), Scuola di specializzazione in Storia dell'arte, relatore professor M. Lupano, Università degli studi di Bologna, a. a. 1999-2000.
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Censimento degli archivi privati di architettura a Roma e nel Lazio. Da Roma Capitale al Secondo dopoguerra, a cura di M. Guccione, D. Pesce, E. RealeRoma, Gangemi, 2007, p.81.
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La Casa del popolo in via Capo d'Africa a Roma, a cura di S. Stucchi, Roma, Gangemi, 2003.
Antonio Valente: il cinema e la costruzione dell'artificio, a cura di L. Cardone e L. Cuccu, Pisa, Ets, 2005.

Antonio Valente: Archiscenotecnicopittorcinecostumistartista, a cura di L. Collarile e G. Muratore, Roma, Palombi, 2010.

 
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