IONA, Camillo
Vienna, 1886 - Trieste, 1974
Camillo Iona si laurea in
architettura al Politecnico di Milano
nel 1909 e inizia poco dopo un
periodo di apprendistato presso lo
studio dell'architetto Alfonso
Pestagalli. A Milano realizza
l'edicola funeraria Ascoli nel
Cimitero monumentale (1913),
collabora con l'ingegnere Antonio
Bruna per il cantiere del Teatro
nazionale in viale XX settembre a
Trieste (1920-1921) e successivamente
a Gorizia con l'impresa di
costruzioni Ing. C. Bressan, arch. G.
Luzzato & C.
La predilezione per l'uso degli stili
storici, in particolare del
Rinascimento italiano, espressione
dello stile nazionale, riemerge nei
progetti di concorso per la sede del
Banco di Roma (1922) e la sede Inail
a Trieste (1924). Tale interesse
viene successivamente sviluppato a
Trieste secondo due filoni
principali: il primo comprende le
ville isolate, declinate con
semplicità secondo suggestioni
rustiche e mediterranee; il secondo
coinvolge gli interventi di grandi
complessi residenziali per l'Istituto
comunale case minime (Icam), con
accentuazioni monumentali.
Soprattutto nelle ville riemerge la
memoria dell'architettura amalfitana,
da lui analizzata insieme a quella
valdostana mediante vedute raccolte e
pubblicate intorno al 1920.
Nel 1930 inizia a lavorare a contatto
con l'ingegnere Paolo Grassi
dell'Ufficio tecnico comunale. Si
manifesta allora il suo forte
interesse per la nuova architettura
razionalista, che cresce di pari
passo al suo impegno all'interno
dell'Ufficio lavori pubblici del
Comune di Trieste, formalizzato a
partire dal 1932. L'ingegner Grassi
lo coinvolge nella redazione del
Piano regolatore di Città vecchia e
successivamente dell'intera città, e
gli affida il disegno delle vedute
previste su nuovi assi viari e i
principali nodi monumentali. Viene
inoltre incaricato di progettare
alcuni edifici pubblici rilevanti in
attuazione del nuovo piano, come il
Mercato rionale coperto di viale
Carducci (1933-1935), i chioschi
d'attesa tranviari (1933-1934), il
progetto per una fontana luminosa per
via Tommaso Grossi (1933).
ll suo ruolo all'interno degli uffici
comunali si consolida e prosegue fino
al 1956. Nel dopoguerra segue la
realizzazione di alcune case
economiche comunali e progetta il
complesso scolastico a San Sabba a
Trieste (1947).
L'ultimo lavoro rilevante di Iona
come progettista autonomo è il
progetto con Ramiro Meng per il
quartiere Ina-casa di Chiadino-Rozzol
a Trieste (1957-1961).
M. L. Iona, L'archivio professionale dell'architetto Camillo Iona. 1886-1974, in «Atti e memorie della Società istriana di archeologia e storia patria», vol. CVI della raccolta (LIV della nuova serie), Trieste, 2006.
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