DETTI, Edoardo
Firenze, 1913 - Firenze, 1984
Nasce
a Firenze il 16 gennaio 1913. Si
laurea nel 1940 presso la facoltà di
Architettura di Firenze con Giovanni
Michelucci, col quale condivide le
sue prime esperienze di insegnamento
(da assistente incaricato) e di
progettista. Membro del Comitato
toscano di liberazione nazionale,
partecipa attivamente prima alla
guerra di liberazione, dal settembre
1943 al settembre 1944, poi alla
ricostruzione di
Firenze, prendendo parte a
numerose commissioni, quali la
Commissione artistica per Firenze
distrutta, la Commissione urbanistica
del comune di Firenze e la
Commissione del provveditorato alle
opere pubbliche della Toscana. Nel
1946-1947 partecipa con Michelucci a
due progetti per il concorso di Ponte
San Niccolò e al concorso per la zona
di Ponte Vecchio: il progetto, in
collaborazione con Riccardo
Gizdulich, Rolando Pagnini e Danilo
Santi, dal titolo Città sul
fiume, piano di ricostruzione della
zona intorno al Ponte Vecchio,
verrà premiato. Firma, sempre insieme
a Michelucci, Gizdulich e Santi, il
progetto del Ponte alle Grazie. La
sua partecipazione attiva alla
rinascita della città, che trascende
l'aspetto progettuale per assumere i
connotati dell'impegno sociale e
politico, si esprime attraverso gli
scritti sulle riviste «Città Nuova» e
«La Nazione del popolo» ed in un
ciclo di trasmissioni a Radio Firenze
sull'arte e l'architettura.
Tra il 1948 e il 1951 esercita
l'attività di architetto in
collaborazione con Danilo Santi e
Leonardo Savioli, documentata da una
serie di progetti professionali o
partecipazioni a concorsi di
progettazione, tra i quali la
realizzazione di alcune case private
a Firenze e a Prato, l'allestimento
della mostra dei Conservatori a
Palazzo Davanzati a Firenze, il
progetto per un albergo a Cagliari,
il concorso per un gruppo di
abitazioni Ina-casa a Savona.
Gli ultimi anni Quaranta e i primi
Cinquanta lo vedono impegnato
nell'allestimento di
numerose mostre, anche in virtù della
sua partecipazione al consiglio
direttivo della Mostra permanente di
arti figurative La Strozzina. Proprio
in occasione della mostra di F. L.
Wright, (1951) conosce l'architetto
veneziano Carlo
Scarpa, che vorrà al suo fianco
in alcuni degli incarichi di
architettura più impegnativi, quali
(solo per citarne alcuni) il
Gabinetto dei disegni e delle stampe
degli Uffizi (1955-1960), la chiesa
di Firenzuola (FI) (1956-1964),
l'albergo Minerva (1958-61) e la sede
della casa editrice La Nuova Italia
(1966-1973) a Firenze. Tuttavia,
progetti di un certo impegno, come il
complesso di Villa La Torraccia a
Fiesole (FI), il complesso
direzionale e abitativo di Sesto
Fiorentino (FI) e il condominio
Bernieri a Massa, testimoniano
chiaramente della sua maturità
architettonica e della autonomia dal
maestro veneziano.
Parallelamente prende avvio la sua
carriera universitaria, con
l'incarico (1944), presso la facoltà
di Architettura di Firenze,
dell'insegnamento
di Plastica
ornamentale. Successivamente
(1946) viene incaricato del corso di
Decorazione, poi del corso di
Caratteri distributivi fino al 1951,
quando consegue la libera docenza sia
in Architettura degli interni che in
Urbanistica. È del 1956 l'incarico di
insegnamento di Caratteri
dell'architettura moderna, che tiene
fino al 1964 per passare al corso di
Urbanistica, diventandone professore
di ruolo in seguito a concorso nel
1966.
Detti è impegnato anche sul versante
politico, convinto della necessità
del dialogo tra politica, urbanistica
e architettura per garantire lo
sviluppo e il progresso del Paese nel
rispetto del territorio. Eletto nel
1956 in consiglio comunale, è
protagonista della "polemica
su Sorgane" che lo vede
contrapposto al maestro Michelucci e
agli amici Savioli e Ricci. Dal 1961
al 1964 è assessore
all'urbanistica al
comune di Firenze, all'interno della
coalizione di centro-sinistra guidata
da Giorgio La Pira. L'intensa
attività di revisione del Piano
regolatore e di studio del Piano
intercomunale conduce al Piano
regolatore generale del 1962, uno dei
suoi maggiori successi di architetto
e di uomo impegnato, che innesca, tra
l'altro, un serrato dibattito. Di
fatto, dopo la sua approvazione, deve
combattere contro i tentativi della
successiva amministrazione comunale
di stravolgerne i principi. La
vincita del concorso internazionale
per la sistemazione dell'Università
di Firenze (1970) in gruppo con
Vittorio Gregotti, rappresenta
un'occasione di aggiornamento del
piano urbanistico della piana
fiorentina. Contemporaneamente Detti
è direttamente incaricato o
consulente per la revisione dei piani
regolatori di diverse città toscane,
come San Miniato (PI), Massa, Arezzo,
Pontedera (PI), Livorno. In quegli
anni lascia la sua impronta anche a
livello nazionale, in qualità di
membro della commissione
ministeriale, nominata nel marzo
1964, per la nuova legge urbanistica.
Dal 1971 al 1978 è presidente
dell'Istituto nazionale di
urbanistica e relatore introduttivo a
tutti i suoi convegni e congressi.
Muore il 24 dicembre 1984.
Bibliografia
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polemica per Sorgane, in
«Urbanistica», 1957, 22.
Edoardo Detti urbanista e
architetto, Atti del convegno,
Firenze, 27 aprile 1985, in «Atti
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e Urbana», Firenze,
1985.
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Boggiano e M. Zoppi, in «Quaderni di
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1.
Edoardo
Detti architetto e urbanista,
1913-1984. Dilemma sul futuro di
Firenze, a cura di P. Duboy,
catalogo della mostra, Milano,
Electa, 1993.
C. Greppi, Detti, il faticoso
salvataggio della città, in
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E. Pieri, Scarpa e Detti a
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M. Zoppi, Edoardo Detti
architetto, in Architetture
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Firenze: Edoardo Detti e Carlo Scarpa
1958-1961, in «Firenze
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C. Lisini, Parsimonia estetica e
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di Edoardo Detti: alcuni edifici
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F. Mugnai, Edoardo
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