Auschwitz, Concorso internazionale per un Monumento ai deportati, Julio Lafuente, 1958
Autori: Julio
Lafuente, Andrea Cascella,
Pietro Cascella
In concorrenza con un'altro gruppo
italiano ed uno polacco Julio
Lafuente, in gruppo con Andrea e
Pietro Cascella, giunge alla prima
eliminatoria di questo concorso,
indetto dal Comitato internazionale
di Auschwitz nel 1957, proponendo una
soluzione veramente efficace che
purtroppo si perde negli esiti finali
del concorso stesso.
Il gruppo polacco (composto da Hansen
O. HansenZ., Rosinki, Jarnuskiewiz,
Palka) propone una soluzione molto
grafica che disegna sul terreno un
lungo percorso diagonale attraverso
tutto il campo fin verso i forni
crematori. L'altro gruppo
italiano (di cui fanno parte Fazzini,
Valle, Vitale e Simoncini) suggerisce
un grande bassorilievo di cemento
adagiato sul terreno, raffigurante i
corpi delle vittime.
La soluzione del gruppo di Lafuente
si sviluppa nella zona delimitata
dalle due file di binari e
caratterizzata dalla presenza di un
urna costruita nel 1950. Il progetto
si basa su tre elementi: i 23 vagoni
lungo i due binari, uno per ogni
paese di provenienza delle vittime,
il muro di sbarramento davanti
all'ingresso dei forni crematori su
cui era incisa la scritta "Mai più
Auschwitz" e la soluzione del terreno
delimitato dai binari che costituisce
il camminamento verso il muro,
realizzato con delle catene di ferro.
L'idea dei vagoni quindi del viaggio,
che sicuramente rappresenta uno dei
momenti più angosciosi di questa
triste pagina di storia, fermati dal
muro che interrompe anche la
sofferenza narrata dalle catene
impresse sul terreno, è resa ancora
più viva dalla risoluzione plastica
di questi elementi.
I vagoni sono delle vere o proprie
tombe, lapidi su cui è inciso il nome
di ognuno dei paesi, i ganci che li
uniscono sono segni spettrali
dell'inesorabilità dell'allucinante
sorte che lega queste vittime.
Il muro di grandi blocchi di cemento
si contrappone ai temi con di grandi
frecce, è un segno scultoreo preciso
della volontà che non accada mai
più.
Nella seconda fase eliminatoria si
decide di fondere le tre soluzioni in
un progetto di compromesso,
realizzato con la piattaforma di
figure adagiate, il percorso in
diagonale ed il muro di sbarramento.
Lafuente non accetta questa
soluzione.
Archivio del progetto
Studio
Lafuente,
Roma: contiene
regolamento, 5 planimetrie, 36
disegni, progetto definitivo,
relazioni, corrispondenza,
documenti contabili, materiale a
stampa, 160 fotografie ca, appunti
(1957-1962).
Bibliografia
Julio
Lafuente. Opere 1952-1992, a cura
di Muratore G. e Tosi Pamphili C.,
Officina, Roma, 1992.
G. Simoncini, La
memoria di Auschwitz. Storia di un
monumento 1957-1967, Jaka Book,
s.l., 2012.