Progetto delle opere di
protezione dei mosaici di Villa
Romana del Casale di Piazza
Armerina, veduta prospettica,
1958.
Autore: Franco
Minissi
Lo stato di conservazione dei
mosaici al momento della loro
scoperta era pressoché perfetto,
mentre della struttura muraria non
restava che una serie di ruderi di
altezze variabili dal mezzo metro
ai due metri, e di numerose colonne
del peristilio. La via che sembrò
più logica da seguire fin
dall'inizio fu quella di riformare
gli spazi-ambiente relativi ai vari
mosaici, consentire la visita
all'interno del complesso,
eliminando nel contempo il
passaggio del pubblico sui mosaici,
isolare i mosaici dalle offese
atmosferiche senza togliere
l'illuminazione e sovrapporre alle
antiche strutture opere e materiali
sostanzialmente diversi da essa.
Un'esile struttura metallica,
appoggiata alla muratura esistente,
ha dunque sostituito l'ossatura
portante di un manto di materia
plastica che, differenziato nei
profili, forma pareti e copertura
degli ambienti. La stessa struttura
fa da sostegno ad una passerella
metallica, che corre sulla sommità
dei muri, per il passaggio del
pubblico. Nella definizione dei
volumi delle varie parti del
complesso è stato rigorosamente
rispettato ogni elemento
architettonico esistente, utile a
fornire indicazioni sul rapporti
originali dell'organismo, come nel
caso del peristilio rettilineo,
della grande galleria della caccia
e della sala triabsidata, in cui
l'esistenza delle colonne intere e
di tratti di architrave ha permesso
la determinazione esatta delle
altezze e suggerito il
proporzionamento degli ambienti. Il
materiale plastico usato è laminato
perspex di 3,2 mm di colorazione
fumo. Le coperture degli ambienti
sono state realizzate con doppio o
semplice spiovente all'esterno e
con soffitto piano all'interno,
ottenendo così la necessaria camera
d'aria d'isolamento termico,
l'occultamento delle strutture
metalliche superiori e
l'annullamento della loro ombra sul
pavimento musivo. Le pareti sono
state realizzate con superfici
ondulate o tipo persiana o pareti
intere apribili per scorrimento,
per garantire l'aerazione degli
ambienti.
L’opera è stata finanziata dalla
Cassa per il mezzogiorno con il
concorso dell’assessorato Turismo
della Regione Siciliana.
Consulenti: Soprintendente Bernabò
Brea, Vinicio Gentili, Cesare
Brandi.
Archivio del progetto
AcS, Archivio
progetti "Franco Minissi"
(1950-1995), inventario
analitico, progetto n. 85
contiene: Rotoli
91-109: 146 tavole, planimetrie,
piante, prospetti, sezioni,
particolari architettonici,
prospettive. Busta 5: Corrispondenza.
Relazioni sulle opere. Computo
metrico e stima. Collaudi e verbali.
Quattro copie cianografiche di
elaborati grafici.
Bibliografia
V. Gentili, La Villa Erculea
di Piazza Armerina. I mosaici
Figurati, Milano, Edizioni
d'Arte Sidera, 1959.
V. Gentili, Mosaici di Piazza
Armerina. Le scene di
caccia, Milano, Arti
grafiche Rinaldi,1962.
Piazza Armerina: la Villa del
Casale, Roma, Libreria dello
Stato, Istituto poligrafico e
Zecca dello Stato, 2000.