Il proposito di costruire una chiesa votiva per propiziare le sorti dell'Italia in guerra viene formulato dal patriarca Pietro La Fontaine il 6 gennaio 1917. Un concorso bandito fra i progettisti veneziani non sortisce esito, mentre riceve favorevole accoglienza la proposta presentata successivamente da Giuseppe Torres per un edificio a pianta circolare a capienza variabile. Un primo progetto viene approvato dalla Commissione d'Ornato nel 1919, ma il forzato affiancamento a Torres di Umberto Fantucci produce immediate polemiche e tensioni che ritardano l'inizio dei lavori. La prima pietra viene posata nel 1925, per la realizzazione di un progetto ridotto rispetto a quello del 1919. Nei cinque anni successivi viene realizzata la cripta, con una rigida divisione dei compiti: Umberto Fantucci si occupa degli esecutivi mentre Torres, che sta subendo un progressivo allontanamento da ogni incarico di prestigio e si vede abbandonato anche dai più fedeli committenti, studia assieme al giovane Carlo Keller la distribuzione e soprattutto la decorazione. I lavori si fermano nel 1932 per poi riprendere sotto la guida del solo Fantucci ed essere terminati dopo la morte di Torres.

Fonte per Torres di illusioni amaramente naufragate in un momento in cui vedeva tramontare tutte le proprie ambizioni professionali, il Tempio votivo del Lido, presenza inconfondibile nel profilo edilizio dell'isola, ebbe una realizzazione tormentata e per molte parti sommaria. L'enorme produzione grafica realizzata per questo progetto documenta con evidenza quanto il costruito si sia distaccato dall'idea progettuale di Torres, che resta invece completamente delineata nelle quasi mille tavole conservate nel suo archivio professionale.