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Roma, Edifici a torre Ina Assicurazioni in viale Etiopia, Mario Ridolfi, 1949-1955

 
 Pianta del piano attico rientrante, lotto III, blocco M, degli edifici a torre Ina Assicurazioni.

Pianta del piano attico rientrante, lotto III, blocco M, degli edifici a torre Ina Assicurazioni.

 
 

Autore: Mario Ridolfi
Collaboratore: Wolfgang Frankl

Paolo Portoghesi dalle pagine di «Comunità» nel 1958 definì questo intervento di Ridolfi come «il capolavoro dell'architettura italiana del dopoguerra». Nel 1956, sulla stessa rivista, Guido Canella e Aldo Rossi, commentando l'intera carriera dell'architetto, così avevano detto delle torri: «questi edifici portano nel colore gli accenti drammatici della tavolozza di un Guttuso e sono immersi in quella atmosfera della Roma moderna che cinema e letteratura neo-realista hanno così ben penetrato». E ancora, nel 1957, sul numero 215 di «Casabella», nella didascalia di alcune foto del complesso, questo era stato definito «una delle migliori opere dell'architettura italiana contemporanea». Pochi anni prima, nel numero 199 di «Casabella Continuità» del 1953, il primo della direzione di Ernesto N. Rogers dopo la forzata interruzione causata dalla guerra, Giancarlo De Carlo, paragonando le torri alla Casa per impiegati della Borsalino ad Alessandria di Ignazio Gardella, i due estremi dell'architettura italiana contemporanea secondo l'autore, aveva definito l'opera di Ridolfi «barbarica, robusta, abbandonata all'impeto dei sentimenti [nella quale c'è] lo sforzo di assumere intera la realtà in tutte le sue varietà contraddittorie per non escludere alcuna parte della linfa che contiene, il gusto attivizzante della rivolta». L'intero complesso è composto da 8 edifici a torre disposti secondo l'asse eliotermico, con blocchi di negozi lungo i margini del lotto e sistemazioni interne a giardini, progettati e realizzati tra il 1949 e il 1955. Le torri, di 8 piani con larghezza costante e lunghezza variabile (a seconda del numero di alloggi: 3 o 4 nei piani tipo; 2 nei piani attici con loggiati) e angoli smussati, presentano la struttura in cemento a vista, rastremata verso l'alto e conclusa da un tetto fortemente inclinato, con tamponature colorate e formelle dipinte sotto le finestre.

 

Archivio del progetto
Fondo Ridolfi-Frankl-Malagricci, Archivio del Moderno e del Contemporaneo, Accademia Nazionale di San Luca, Roma:
sono conservati 207 elaborati grafici (china su carta lucida, copie eliografiche, fotocopie, radex), 185 riproduzioni fotografiche e stampe a contatto (disegni, cantiere, interni, esterni), 9 lastre fotografiche in vetro (disegni), 1 lastra fotografica in pellicola (esterni), 6 negativi fotografici (esterni).

Bibliografia
Mario Ridolfi architetto. 1904-2004, Atti del convegno, Roma-Terni, 2004, a cura di R. Nicolini, Milano, Electa, 2005.
F. Cellini e C. D'Amato, Le architetture di Ridolfi e Frankl, Milano, Electa, 2005. 
V. PalmieriMario Ridolfi. Guida all'architettura, Venezia, Arsenale, 1997. 
F. Bellini, Mario Ridolfi, Roma-Bari, Laterza, 1993.