Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

 
Servizio Archivistico Nazionale
 

Archivi degli Architetti

 
Cerca nel Portale
 

Questa sezione mette in evidenza il ruolo centrale che riveste la documentazione progettuale, costituita da disegni, foto, plastici, documenti (relazioni, corrispondenza con i committenti, ecc.) per la ricostruzione dell'attività dei progettisti. Tale sezione è correlata alla sezione protagonisti - all'interno della quale ogni scheda biografica è corredata dell'elenco cronologico dei principali progetti - e alla galleria multimediale, che raccoglie le immagini presenti in tutto il portale. continua

 

Edifici per la cultura e lo spettacolo (24 progetti)

  • Trieste, Narodni dom - Hotel Balkan, Max Fabiani, 1901-1904

    Trieste, Narodni dom - Hotel Balkan, Max Fabiani, 1901-1904

    Autore: Max Fabiani Il Narodni Dom è uno degli edifici triestini dalla storia più travagliata e complessa. All'epoca della costruzione fu il primo centro polifunzionale d'Europa, concepito per accogliere la comunità slovena nel capoluogo giuliano. Dagli scritti dell'architetto si evince che a causa delle ristrettezze economiche la facciata dovette essere realizzata con mattoni a vista e la decorazione fu prevista solo per l'ingresso principale.
  • Rovigo, Teatro sociale, Daniele Donghi, 1903-1904

    Rovigo, Teatro sociale, Daniele Donghi, 1903-1904

    Autore: Daniele Donghi. Distrutto da un incendio nella notte tra il 21 e il 22 gennaio 1902, il teatro sociale di Rovigo fu ricostruito tra il 1903 e il 1904. La scelta del progetto di Donghi, da parte della commissione incaricata della ricostruzione del teatro, si spiega con la fama raggiunta dall'ingegnere in materia di sicurezza dei teatri, con l'originalità del progetto e la scrupolosa previsione delle spese
  • Roma, Galleria nazionale d'arte moderna, Cesare Bazzani,1908-1911

    Roma, Galleria nazionale d'arte moderna, Cesare Bazzani,1908-1911

    Autore: Cesare Bazzani. La composizione del progetto è organizzata lungo un asse di simmetria apparente coincidente con il nuovo viale urbano, situato alla quota inferiore della valle, di cui Villa Giulia costituisce il fondale scenografico; due assi secondari, ortogonali al primo, ritmano e definiscono l'intera composizione. Uno di questi è stato interamente progettato e realizzato dal Bazzani in occasione appunto della Esposizione romana del 1911.
  • Ascoli Piceno, Cinema Olimpia, Vincenzo Pilotti, 1914-1916

    Ascoli Piceno, Cinema Olimpia, Vincenzo Pilotti, 1914-1916

    Autore: Vincenzo Pilotti. Il progetto per un cinematografo per Ascoli Piceno è paradigmatico della capacità di Vincenzo Pilotti di concepire nuove polarità urbane attingendo al repertorio eclettico che sapientemente metteva in dialogo con i caratteri e i materiali del luogo.
  • Genova, via Cesarea, Casa del Balilla, Giuseppe Crosa di Vergagni, 1928- 1929

    Genova, via Cesarea, Casa del Balilla, Giuseppe Crosa di Vergagni, 1928- 1929

    Autore: Giuseppe Crosa di Vergagni. Tra i disegni di progetto datati 1928 si trova un lucido con lo schizzo preliminare della pianta dell'edificio denominato "Prog.13", firmato da Enrico Del Debbio, che, in quanto sovrintendente alle costruzioni dell'Onb, indica a Crosa lo schema da seguire per la sede genovese, con riferimento alla "Casa del Balilla con palestra e piscina n. 13", pubblicata nel suo manuale "Opera nazionale balilla. Progetti di costruzioni case balilla. Palestre, campi sportivi, piscine, ecc." Ricalcando parzialmente la planimetria suggerita, l'edificio risulta dotato di palestra con palcoscenico, di sale di scherma, di lettura e di riunione e di un terrazzo al primo piano per le esercitazioni sportive all'aperto.
  • Carro di Tespi, Antonio Valente, 1928

    Carro di Tespi, Antonio Valente, 1928

    Autore: Antonio Valente. Commissionato dall'Opera nazionale dopolavoro nel quadro delle iniziative promosse dal Partito nazionale fascista per l'educazione delle masse popolari, il progetto del "Carro" di Tespi (mitico capocomico e inventore del dramma nella gloriosa Grecia) fu realizzato al fine di portare rappresentazioni di grande qualità sul territorio, sia in Italia che all'estero, producendo un'autentica rivoluzione nelle manifestazioni teatrali, sia drammatiche che liriche. La complessa struttura del Carro, costituito da autotreni con rimorchio, da attrezzature per la cabina elettrica, con trasformatore e con officina per ogni genere di intervento per le riparazioni, arrivava nel luogo prescelto e, quasi immediatamente, con un organico e predisposto piano di allestimento, entrava in funzione con una rappresentazione di opere o di prosa o di lirica.
  • Torino, Palazzo della Moda, Ettore Sottsass sr, 1936-1938

    Torino, Palazzo della Moda, Ettore Sottsass sr, 1936-1938

    Autore: Ettore Sottsass sr. Il progetto risulta vincitore in un concorso del 1936, dove vengono premiati anche gli ingegneri architetti Enrico Bonicelli e Alfio Guaitoli, Gino Levi-Montalcini, Mario Passanti e Ferruccio Grassi. Sottsass progetta i volumi in una vasta planimetria, sviluppando in senso orizzontale gli edifici - ingresso, ristorante, teatro - all'insegna di una eleganza che trova un suo punto culminante nella rotonda vetrata del ristorante. Cura molto l'aspetto dell'illuminazione, sia artificiale che naturale, grazie alle superfici sottili e aeree che dialogano con il giardino esterno.
  • Roma, Palazzo della Civiltà Italiana, Esposizione universale del 1942, Bruno Ernesto Lapadula, 1937-1942

    Roma, Palazzo della Civiltà Italiana, Esposizione universale del 1942, Bruno Ernesto Lapadula, 1937-1942

    Autore: Bruno Ernesto Lapadula. Collaboratori: Giovanni Guerrini, Mario Romano. «Insolito e ambiguo destino, quello di Ernesto Bruno Lapadula: quello di aver dato a Roma uno dei suoi edifici più caratteristici, inseparabile ormai dalla sua identità architettonica …» : così si esprime Paolo Portoghesi (p. 7) a proposito del palazzo della Civiltà italiana progettato da Bruno Ernesto insieme con Giovanni Guerrini e Mario Romano per l'Esposizione universale del 1942 (ABEL, prog. n. 44); una esposizione realizzata a Roma per celebrare il ventennale del regime, prendendo ad esempio quelle immediatamente precedenti tenute nelle principali città europee: Bruxelles nel 1935, Parigi nel 1937, Glasgow nel 1938 e l'ultima di New York nel 1939 per cui Lapadula, insieme con Michele Busiri Vici e Mario Romano, aveva progettato il Padiglione italiano (ABEL, prog. n. 52).
  • New York, Padiglione Italiano all'Esposizione universale, Michele Busiri Vici, 1938-1939

    New York, Padiglione Italiano all'Esposizione universale, Michele Busiri Vici, 1938-1939

    Progetto e direzione lavori: Michele Busiri Vici. Allestimenti: Clemente Busiri Vici e Andrea Busiri Vici. Nel 1937 Michele Busiri Vici ottiene il conferimento d'incarico dal Governo italiano per la progettazione e la direzione lavori del Padiglione italiano all'Esposizione universale di New York del 1939.
  • Milano, Padiglione Breda alla Fiera Internazionale di Milano, Luciano Baldessari, 1951

    Milano, Padiglione Breda alla Fiera Internazionale di Milano, Luciano Baldessari, 1951

    Autore: Luciano Baldessari (progetto e direzione lavori). Il Padiglione Breda del 1951 è il primo di una serie di padiglioni realizzati da Luciano Baldessari con l'impresa di costruzioni A. Morganti e su incarico della finanziaria Ernesto Breda spa in occasione di diverse edizioni della Fiera internazionale di Milano (1951-1956). Con queste architetture effimere Baldessari ha raggiunto il massimo virtuosismo nella sua capacità di plasmare i volumi dando vita a delle monumentali forme plastiche - il nastro, la coclea, la sfera, il concoide - che rivoluzionarono il modo di esporre i prodotti industriali e, in generale, di concepire l'allestimento coinvogendo in maniera attiva i visitatori.
  • Catania, Cinema Teatro Metropolitan, Giorgio Calza Bini, 1952-1955

    Catania, Cinema Teatro Metropolitan, Giorgio Calza Bini, 1952-1955

    Autori: Giorgio Calza Bini, Alberto Calza Bini, Marcello Piacentini. Giorgio Calza Bini si occupa del progetto di sale per teatro o proiezione dal 1935 alla metà degli anni '60, durante il periodo di maggior fortuna delle sale cinematografiche. Tra le sue opere si ricorda anche il Cinema-teatro Metropolitan a Catania.
  • La Spezia, Concorso per il Museo, la Civica Biblioteca e la Casa di Cultura, Francesco Palpacelli, 1955-1956

    La Spezia, Concorso per il Museo, la Civica Biblioteca e la Casa di Cultura, Francesco Palpacelli, 1955-1956

    Autore: Francesco Palpacelli. Terzo pemio II grado. Palpacelli propone una soluzione con un volume scalettato degradante verso valle, un complesso aperto a ventaglio sul paesaggio. La composizione si esprime con eleganti particolari architettonici, soprattutto nella soluzione della facciata vetrata.
  • Pescara, Partecipazione al concorso per il Teatro dannunziano, Francesco Palpacelli, 1956

    Pescara, Partecipazione al concorso per il Teatro dannunziano, Francesco Palpacelli, 1956

    Autore: Francesco Palpacelli. Non realizzato. Quarto premio. Il bando precisava che doveva essere un degno monumento a Gabriele D'Annunzio. Palpacelli parte da una forma geometrica elementare, il cerchio, e sviluppa una struttura a forma di tronco di cono rovesciato molto svasato, appoggiato dolcemente sul terreno creando così l'effetto della sospensione. L'opera è stata paragonata a un enorme radar rivolto verso il cielo o una sorta di disco che svetta liberando la vista verso il mare.
  • Roma, Cine arena per auto (Drive-in) presso la via Cristoforo Colombo, loc. Castel Fusano, Eugenio Galdieri, 1957

    Roma, Cine arena per auto (Drive-in) presso la via Cristoforo Colombo, loc. Castel Fusano, Eugenio Galdieri, 1957

    Autori: Eugenio Galdieri, Norberto Libori. Situata sulla via Cristoforo Colombo, a ridosso della pineta di Castel Fusano e dell'omonimo circuito automobilistico, appena fuori Roma, la Cine arena Drive-in era parte di una prevista irrealizzata sistemazione urbanistica di 150 ha, destinata al tempo libero e allo svago, un grande parco tematico dedicato alla "società dell'automobile", paradigma della rinascita italiana della fine degli anni '50.
  • Gizah (Egitto), Museo delle barche faraoniche - La Musée de Bateaux de Cheopes près la Grande Pyramide, Franco Minissi, 1957-1962

    Gizah (Egitto), Museo delle barche faraoniche - La Musée de Bateaux de Cheopes près la Grande Pyramide, Franco Minissi, 1957-1962

    Autore: Franco Minissi. Ai piedi della Piramide di Cheope gli archeologi egiziani rinvennero alla fine degli anni '50 la barca di Cheope (di legno del cedro del Libano) un esempio indubbiamente unico non soltanto di tecnica delle imbarcazioni risalente a circa cinquemila anni fa ma altresì di elegantissima architettura navale.
  • Alessandria, Nuovo teatro civico della città, Francesco Palpacelli, 1958

    Alessandria, Nuovo teatro civico della città, Francesco Palpacelli, 1958

    Autore: Francesco Palpacelli. Quarto premio dopo i primi tre ex equo. Non realizzato Il complesso frutta completamente con la sua conformazione a conchiglia l'area trapezoidale. Palpacelli esclude anche in questo caso la tipologia tradizionale del teatro, rendendo lo spazio interno più fluido, formando uno spazio unitario "un teatro totale", uniformando il rapporto tra palcoscenico e platea, tra attore e spettatore.
  • Agrigento, Museo diocesano, Franco Minissi, 1960-1968

    Agrigento, Museo diocesano, Franco Minissi, 1960-1968

    Autore: Franco Minissi. Il museo sorge sulla piazza del Duomo in un'area di proprietà della diocesi e costituisce il fondale del lato Nord mentre gli altri lati sono occupati dalla gradinata di accesso alla cattedrale e dall'imponente edificio del seminario del XVII-XVIII secolo. Su questa superficie si è concentrato lo sforzo compositivo, nella ricerca di un appropriato linguaggio architettonico che, scevro da ogni facile mimetizzazione o contraffazione stilistica, consentisse l'inserimento della moderna costruzione nel complesso ambientale preesistente.
  • Agrigento, Museo archeologico nazionale, Franco Minissi, 1962

    Agrigento, Museo archeologico nazionale, Franco Minissi, 1962

    Autore: Franco Minissi. La località prescelta per la costruzione del nuovo museo è costituita da un vasto comprensorio di terreno adiacente alla chiesa medievale di S. Nicola, a metà strada circa sulla via che da Agrigento conduce alla collina dei Templi. Il nuovo Museo archeologico di Agrigento è stato concepito secondo un programma architettonico a sviluppo orizzontale a piano unico, con una volumetria modesta: tali limiti di altezza sono stati suggeriti dall'esigenza di lasciare inalterata la visione panoramica della zona.
  • Dogliani (CN), Biblioteca civica

    Dogliani (CN), Biblioteca civica "Luigi Einaudi", Bruno Zevi e Studio A/Z, 1963

    Autori: Bruno Zevi e Studio A/Z. Nel 1963, su incarico di Giulio Einaudi, lo Studio A/Z Architetti e Ingegneri di Roma progetta, con la consulenza critica di Bruno Zevi, la biblioteca di Dogliani, dedicata alla memoria di Luigi Einaudi. Un prototipo, nelle intenzioni, da moltiplicarsi in centinaia di esemplari, per diffondere capillarmente la cultura nei comuni e nei quartieri urbani.i
  • Cagliari, Concorso per il Teatro Comunale, Francesco Palpacelli, 1964-1966

    Cagliari, Concorso per il Teatro Comunale, Francesco Palpacelli, 1964-1966

    Autore: Francesco Palpacelli. Quarto premio. L'opera si inserisce perfettamente nel territorio circostante: la sua forma avvolgente è un'espressione delle funzioni interne scavate fino a formare un involucro essenziale. L'organismo architettonico è uno spazio continuo, distribuito su un unico piano ampio e flessibile.
  • Vasto (CH), Progetto per la costruzione di un museo, Luciano Tosone, 1967-1976

    Vasto (CH), Progetto per la costruzione di un museo, Luciano Tosone, 1967-1976

    Autore: Luciano Tosone. Il 25 settembre 1848 viene istituito formalmente il Museo civico di Vasto, contenente collezioni di diversa provenienza, che costituiscono senza dubbio un patrimonio culturale tra i più rilevanti della regione. Le prime sedi che ospitano il museo si rivelano inadeguate a contenere il cospicuo e prezioso materiale e negli anni l'amministrazione comunale cerca di realizzare un "contenitore" idoneo; per i soliti problemi economici i vari progetti presentati, compreso quello di Tosone, non verranno realizzati. Si riportano di seguito stralci della relazione "storica" che l'ingegnere Luciano Tosone allega al suo progetto del 1967.
  • Sciacca (AG), zona di Cammordino, Teatro popolare a doppia sala per 1.210 spettatori, Alberto e Giuseppe Samonà, 1973-1980

    Sciacca (AG), zona di Cammordino, Teatro popolare a doppia sala per 1.210 spettatori, Alberto e Giuseppe Samonà, 1973-1980

    Autori: Alberto Samonà e Giuseppe Samonà. Collaboratore: Mariella Di Falco. I primi studi per il teatro di Sciacca risalgono al 1973 quando insieme al Piano particolareggiato di Cammordino, Giuseppe e Alberto Samonà presentarono anche undici tavole e una relazione tecnica per il progetto di massima finalizzato alla realizzazione del nuovo teatro. L'inizio ufficiale dei lavori, coordinati dalla Regione Sicilia e affidati all'impresa Paralisti di Catania, risale al 1979. A soli tre anni dall'inizio, il cantiere si arrestò e, nonostante una ripresa nel 1988, il teatro è tuttora incompiuto.
  • Roma, Palazzo delle Esposizioni: progetto di ristrutturazione, Costantino Dardi, 1978-1990

    Roma, Palazzo delle Esposizioni: progetto di ristrutturazione, Costantino Dardi, 1978-1990

    Autore: Costantino Dardi. Collaboratori: Franco Bagli, Masanobu Hasegawa e Ugo Novelli. Il palazzo, definito la "casa dei mulini di luce" si propone alla città di Roma come uno spazio aperto alle diverse esperienze della ricerca artistica. Dardi, mettendo in pratica una serie di riflessioni e idee sull'organizzazione dello spazio museale elaborate in occasione di allestimenti precedenti, ne opera un restauro critico.
  • Venezia, Ricostruzione del Teatro La Fenice, Aldo Rossi, 1997

    Venezia, Ricostruzione del Teatro La Fenice, Aldo Rossi, 1997

    Autore: Aldo Rossi Collaboratori: Marco Brandolisio, Ghego da Pozzo, E. Guenzani, Massimo Scheurer, M. Tadini Citazione dalla relazione di progetto di Aldo Rossi: «Molte le opinioni sulla ricostruzione della Fenice, anzi sul problema del Teatro della Fenice. Ma ogni problema è singolare ed è sciocco ridurlo o riportarlo al problema dei centri storici in generale, come sembrerebbe a prima vista. La Fenice, come si dirà più avanti è "Un ritratto di famiglia con interno" rifacendosi a Visconti e ancora il teatro di Senso, con le divise bianche degli ufficiali austriaci, il tricolore e attorno un torbido mondo di relazioni