Questa sezione mette in evidenza il ruolo centrale che riveste la documentazione progettuale, costituita da disegni, foto, plastici, documenti (relazioni, corrispondenza con i committenti, ecc.) per la ricostruzione dell'attività dei progettisti. Tale sezione è correlata alla sezione protagonisti - all'interno della quale ogni scheda biografica è corredata dell'elenco cronologico dei principali progetti - e alla galleria multimediale, che raccoglie le immagini presenti in tutto il portale. continua
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Trieste, Villa Sigmundt, Giovanni Andrea Berlam, 1861
Autore: Giovanni Andrea Berlam. Nel 1861 Egmund Sigmundt, ricco mercante triestino di spugne, commissionò a Giovanni Andrea Berlam la costruzione di una villa con piccolo parco, situata sulla collina di Chiadino, attualmente ai numeri 44 e 46 di via Rossetti. Si tratta di una delle rarissime ville triestine della seconda metà dell'Ottocento rimaste esteriormente immutate dal punto di vista formale, e forse la sola il cui giardino sia perfettamente conservato. -
Trieste, Casa Bartoli, Max Fabiani, 1906
Autore: Max Fabiani. All'epoca dell'intervento di Fabiani, piazza della Borsa era ancora considerata dai triestini il cuore della città, risultato della saldatura fra l'impianto urbano medioevale e quello di epoca teresiana. In tale ambito l'inserimento della Casa Bartoli lacerò l'equilibrio formale della quinta meridionale della piazza, soprattutto a causa delle sue dimensioni irregolari, e furono necessari tre diversi progetti prima che si potesse giungere all'approvazione definitiva dell'opera. Il primo progetto di Fabiani prevedeva al piano terra, nel mezzanino e nel primo piano, un ristorante kosher e un negozio di stoffe; l'ingresso all'edificio è spostato lateralmente in un apposito andito, al riparo dalla battuta diretta della bora. Il vano scala al pian terreno deve servire da deposito, mentre il negozio si trova disposto su due livelli ulteriori, collegati internamente da una scala a chiocciola. L'unicità della Casa Bartoli risiede tuttavia nell'organizzazione planimetrica dei piani abitativi superiori: gli appartamenti in esso contenuti, due in tutto, si affacciano uno a ponente e uno a levante; quello di ponente dà sulla piazza ed è dotato di balconi, tre camere, ingresso, ripostiglio, cucina, bagno e cameretta di servizio, tutti perfettamente disimpegnati; la parte posteriore dell'edificio invece, verso levante, non ha balconi ma l'appartamento che vi è ospitato è simile al primo tranne per la mancanza di una camera. -
Trieste, Palazzo Stabile, Max Fabiani, 1906
Palazzo Stabile, situato tra gli splendidi palazzi ottocenteschi che adornano le Rive triestine, è facilmente individuabile per le sue forme pur rimanendo in perfetta armonia con le architetture circostanti. La parte bassa dell'edificio è caratterizzata da un caldo bugnato in pietra di Massegno, che si dispiega fino al secondo piano, ed è intervallata dal davanzale continuo in pietra del Carso. -
Trieste, Piano di edilizia economica e popolare di Rozzol Melara, Studio architetti Celli Tognon, 1969 - 1982
Autore: Studio Architetti Celli Tognon Nel 1969 l'Istituto autonomo case popolari (IACP) programma la costruzione di un grande complesso popolare in località Rozzol Melara, a Trieste; per la progettazione e la direzione dei lavori viene incaricato un gruppo di architetti guidati dallo Studio Architetti Celli Tognon. Il complesso, concepito nell'ottica dell'edificio-città, si compone di due corpi a L, uno di altezza doppia rispetto all'altro, raddoppiamento evidenziato da uno spazio di distribuzione intermedio ritmato da grandi oblò.